Saf, acronimo di Sustainable Aviation Fuel, è il carburante alternativo (al classico cherosene) prodotto da rifiuti industriali, vegetali e domestici che dovrà rendere l’aviazione più sostenibile.
In attesa dell’arrivo degli aerei elettrici e a idrogeno ,le compagnie aeree hanno l’obiettivo di abbattere le emissioni di anidride carbonica fino a zero e la via più rapida per ridurre le emissioni nette di Co2 nel trasporto aereo.
Il Saf contribuisce a ridurre fino all’80% le emissioni di CO₂ e di polveri sottili, sull’intero ciclo di vita, ovvero dalla produzione alla combustione, rispetto ai carburanti tradizionali.
Inoltre il suo grande vantaggio è che può essere utilizzato sui motori degli aeromobili già esistenti.
L’uso di Carburanti sostenibili per l’aviazione è uno strumento decisivo per la decarbonizzazione del trasporto aereo.
A fronte di una produzione ancora molto limitata, i Vettori aerei operano a fianco di partner industriali e istituti di ricerca per il rapido sviluppo di filiere di produzione a livello globale.
Willie Walsh, direttore generale della IATA ha affermato “SAF fornirà circa il 65% della mitigazione necessaria affinché le compagnie aeree raggiungano zero emissioni nette di carbonio entro il 2050. ‘’
Si prevede che entro il 2030 saranno operativi circa 140 importanti progetti di combustibili rinnovabili in grado di produrre carburante per l’aviazione sostenibile su larga scala.
Se tutti fossero operativi, la capacità produttiva totale potrebbe raggiungere i 51 milioni di tonnellate entro il 2030.
‘’Sebbene la prevista triplicazione della produzione di SAF nel 2024 rispetto al 2023 sia incoraggiante, abbiamo ancora molta strada da fare”.
Ecco perché serviranno interventi politici affinché il SAF diventi competitivo rispetto ai carburanti fossili e i prezzi dei biglietti aerei non ne risentano.